Gino De Dominicis
Gino de Dominicis (Ancona 1947 – Roma 1998)
“Gino de Dominicis, pittore, scultore, architetto, Ancona 1947. La sua opera è caratterizzata da una indipendenza dalle varie correnti artistiche succedutesi dal dopoguerra a oggi. Espone le sue opere per la prima volta nel 1966 e successivamente in alcune mostre in Italia e all’estero. Per una sua scelta non esistono cataloghi o libri sulla sua opera. Alla fotografia non concede nessun valore di documento e di veicolo pubblicistico delle proprie opere” (dalla scheda biografica che l’artista inviò per la Biennale di Venezia del ’97).
Personalità complessa e radicale, de Dominicis è tra le figure più emblematiche e misteriose dell’arte italiana contemporanea. Si afferma alla fine degli anni ’60 con una pratica che coinvolge più tecniche espressive e rifiuta di inserirsi in una corrente storico-artistica precisa. Con un’ironia perturbante che fa uso della citazione e dell’appropriazione, l’artista polemizza sottilmente con l’arte del suo tempo.
La sua ricerca è radicata nella storia (come nel recupero dell’epopea sumera di Gilgamesh) e mette in gioco una riflessione su tematiche esistenziali quale l’enigma della vita e della morte.
Nel tentativo ideale di arrestare l’irreversibilità del tempo, le opere vivono nell’ambivalenza tra contingenza e spiritualità e recuperano la forza dell’illusione, come quando si propongono di raggiungere obiettivi impossibili: l’immortalità, l’invisibilità o il Tentativo di far formare dei quadrati invece che dei cerchi attorno a un sasso che cade nell’acqua (opera del ‘71).
A partire dagli anni ’80, de Dominicis si dedica alla pittura realizzando tele dominate da figure ermetiche: “il disegno, la pittura, la scultura, non sono forme di espressione tradizionali, ma originarie, quindi anche del futuro”.
Gino de Dominicis è presente in mostra presso
Forte di Belvedere, Museo Novecento