Remo Salvadori

Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947 )

L’esperienza artistica di Remo Salvadori prende avvio a Firenze e prosegue a Milano, dove si stabilisce negli anni ’70, affermandosi fra una generazione di artisti successivi all’arte povera e all’arte concettuale.

Nella sua pratica sembra coniugare l’inclinazione dell’alchimista rinascimentale ad un’attitudine moderna. I primi lavori mostrano un forte legame con i luoghi da lui vissuti e un’attenzione verso chi osserva (L’osservatore e non l’oggetto osservato è il titolo di una scultura degli anni ’80). L’artista si concentra sul passaggio dall’intuizione alla creazione, alla contemplazione, senza soluzione di continuità.
Le opere fanno spesso parte di serie. Tra queste famiglie – che si evolvono secondo una maturazione lenta e consapevole – Nel momento è un lavoro avviato nel ’74 che si compone di lamine di metallo di varie dimensioni su cui l’artista è intervenuto con tagli e piegature in una complessa dinamica di pieni e di vuoti. Il titolo dell’opera restituisce l’idea di momento sia come ‘istante’, sia come ‘durata’, in riferimento tanto al tempo della creazione, quanto a quello della fruizione.
Per Salvadori l’arte è una comunione di opposti. Le opere si fondano sulla dialettica, concettuale e formale, fra interno ed esterno, unicità e molteplicità, spiritualità e materia. In molte sculture e installazioni ricorrono forme geometriche interpretate come simboli: come il quadrato, indice della dimensione terrestre, contrapposto al cerchio, metafora delle geometrie celesti.