Luciano Fabro
Luciano Fabro (Torino, 1936 – Milano, 2007)
Alla fine degli anni ‘50 Fabro si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con Dadamaino, Piero Manzoni ed Enrico Castellani e si interessa alle ricerche sullo spazialismo condotte da Lucio Fontana, punto di riferimento per molti giovani artisti.
Fin dai suoi primi lavori degli anni ’60, Fabro avvia una personale indagine sulla nozione di ‘abitare’ lo spazio – concepito come un campo d’azione vivo – e sulla relazione tra opera, spettatore e ambiente. Nel ’67 si affianca alla corrente dell’Arte Povera e, all’interno dei suoi lavori, inizia a sperimentare con una certa varietà di tecniche, mezzi e dimensioni, ponendo sempre molta attenzione al recupero di lavorazioni artigianali, memori della migliore tradizione scultorea italiana.
Attraverso l’utilizzo di materiali sia tradizionali, come il bronzo e il marmo, sia innovativi, come il vetro e la seta, Fabro si concentra sull’analisi delle specificità tecniche del mezzo plastico, che viene liberato dal vincolo di ‘dover’ rappresentare per essere indagato nella forma.
In molti cicli, come nel caso della serie Italia avviata nel ‘68, l’artista adotta silhouette e forme familiari, azzerandone la funzione simbolica collettiva, nell’intento di indurre nello spettatore una nuova percezione dello spazio e degli oggetti.
Nell’arco della sua carriera Fabro si è dedicato molto anche all’attività didattica (prima con la creazione della Casa degli artisti, poi nelle Accademie) e teorica, divenendo uno dei protagonisti del dibattito culturale contemporaneo.
Luciano Fabro è presente in mostra presso
Forte di Belvedere, Galleria Palatina, Basilica di Santa Croce